Performance site-specific dell'Accademia Teatro Dimitri al TAM

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Teatro dell'architettura

28 January 2022

Nel quadro del Corso Master of Arts in Theatre, Specializzazione Applied Theatre Practice - 1° anno Modulo “Art Lab - Theatre as Practice” dell’Accademia Teatro Dimitri della SUPSI, in collaborazione con l’Accademia di architettura dell’USI, è nato un progetto di teatro fisico – teatro danza site-specific presso il Teatro dell’architettura Mendrisio.

Il laboratorio di teatro fisico e teatro danza site-specific è volto ad indagare il rapporto fra movimento e spazio, inteso come ambiente che comprende la sua dimensione visiva, sonora e di relazione. Ha avuto luogo al TAM dal 20 al 27 gennaio 2022 e l'intento che ha guidato l'intero processo è stato quello di integrare e dialogare il più possibile con gli spazi architettonici del Teatro dell’architettura Mendrisio. L’esito di questo laboratorio di ricerca e creazione è stato una Performance Site-specific, il 28 gennaio 2022, dal titolo “333 vertebre”, regia a cura di Angela Calia, danzatrice e insegnante di tecniche del movimento.

 

“In una performance site-specific il luogo danza con i/le performer e viceversa, e il processo di ricerca e la performance stessa cercano di esplorare e dare vita a un inedito rapporto tra corpo, movimento e luoghi. (..:)

Il processo all'interno del modulo Art Lab e della ricerca presso il Teatro dell'architettura Mendrisio ci ha portato ad esplorare una dimensione molto specifica dell'esperienza performativa: la percezione della performance da parte del pubblico.

Il lavoro di ricerca si è concentrato e sviluppato sul creare un rapporto con il luogo e con le sue molteplici possibilità di percepirlo. Lo abbiamo dunque esplorato, descritto, analizzato, traendone elementi di lavoro, quali forme, suoni, dimensioni, con cui abbiamo creato e composto partiture coreografiche, scene, musiche, sempre cercando di metterne in luce gli aspetti più rilevanti e caratteristici.

L'elemento della video proiezione ha giocato un ruolo fondamentale, poiché ci ha permesso di sfruttare gli spazi al meglio, di giocare con la restrizione dovuta alla pandemia che obbligava a tenere il pubblico seduto e fisso al piano terra, di evidenziare e sviluppare il tema della percezione e fruizione dello spazio, anche quello non direttamente accessibile stando seduti (il secondo piano e l'ascensore, ad esempio).

Inoltre ha permesso di giocare con le diverse prospettive che il Teatro dell'architettura Mendrisio offre e che le varie scene create hanno messo in luce, rendendo lo spazio il più possibile vivo e multidimensionale. I corpi, nel loro muoversi e creare, hanno costruito per e con lo spazio un rapporto di reciproca valorizzazione, un passo a due, dove, ad esempio, la forma del muro metteva in evidenza le forme dei corpi e viceversa, e dove le dimensioni della struttura sono diventate le misure sonore e visive con cui comporre alcune delle coreografie.”

Angela Calia, danzatrice e insegnante di tecniche del movimento, Accademia Teatro Dimitri

 

Fotografie: Sabrina Montiglia

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